Cosa rende magica una notte buia? Quando i nostri giorni diventano monotoni e grigi è quello il momento di chiamare a gran voce l’universo! A volte basta poco: un respiro più profondo, uno sguardo gettato più in alto, parole più leggere.
Questo il nostro sogno di Natale: la storia di una stella che aveva smarrito la strada di casa ed era atterrata nel giardino di una famiglia che aveva “perso la luce”. L’incontro tra una stella e un bambino – che in comune hanno un’anima leggera.
Vigilia di Natale. Nel paese, come ogni anno, un’unica casa senza luci: quella del nonno di Pietro, che del Natale proprio non ne vuole sapere.
Un nonno grigio e burbero che compra il panettone a Pasqua e la colomba a Natale. E guai a accendere le luci: consumano troppo!
Mentre Pietro fantastica alla finestra, una stella precipita nel giardino. Ma le stelle non possono restare sulla terra, si spengono. Come riportarla a casa? L’unica soluzione è entrare nella buia foresta – abitata da creature magiche – e trovare l’albero più alto per toccare con la punta la volta celeste.
Una fiaba moderna che parla di un incontro, un incontro fatto non di parole – le stelle non parlano la lingua degli uomini – ma di mani che si emozionano e di occhi che sorridono. La voglia di conoscersi anche se, in tutti i sensi, si arriva da due mondi diversi. Il desiderio di condividere un tempo: il tempo della (ri)scoperta della levità che ci fa parlare con le stelle.
Storia di una Stella che accese il Natale
di Chiara Marzetta
con Gianni Coluzzi, Alessio Contini, Chiara Marzetta
durata 60′
Produzione: Compagnia Taraké